Spera, una pizza da campione del mondo

A Firenze c’è una pizzeria, la Pizzeria Spera di via della Cernaia (fra Fortezza da Basso e Piazza della Vittoria), molto particolare. Vanta infatti una pizza fatta nientemeno da un pizzaiolo “Campione del Mondo della Pizza” e, fatto inusuale nel mondo solitamente”maschile” dei pizzaioli, si tratta pensate un pò di una donna.

Lei è Elena Spera, figlia dello storico titolare Salvatore, che ha fondato e dato il nome alla pizzeria. Elena ha infatti vinto l’11° Campionato del Mondo di Pizza tenutosi a Salsomaggiore Terme dal 15 al 17 aprile 2002, prevalendo su ben 333 concorrenti.

Elena Spera

Uno dei tanti ritagli di giornale nella Pizzeria Spera che rievoca la storica vittoria di Elena

Ha vinto presentando una pizza molto particolare: la sua pizza da “campione del mondo” nella categoria “Pizza Classica” (quella più importante, ndr) si chiama “Pizza Fantasia” (tartufo, porcini, gorgonzola, bufala, Taleggio, radicchio, noci, rucola, pomodoro, provola, ricotta, origano e Parmigiano Reggiano).

Certamente l’importante affermazione nel concorso ha portato grande visibilità e fama alla pizzeria, tuttavia la fama di questa storico locale fiorentino è addirittura antecedente a quel 2002 in cui Elena si è laureata Campione del Mondo della Pizza: gran parte della notorietà di Spera si deve infatti al titolare stesso, Salvatore Spera, napoletano, pizzaiolo ma soprattutto ex-pugile, molto conosciuto in città e vero e proprio “personaggio” ancora attivo in sala, icona ed attrazione al contempo del frequentatissimo locale.

Pizzeria Spera

Ingresso della storica Pizzeria Spera di Firenze

In effetti, nel corso delle lunghissime attese per mettersi a sedere al tavolo (Spera viene infatti preso d’assalto quasi tutti i giorni della settimana, soprattutto da studenti universitari dalle esigue finanze – e non è possibile prenotare), potrete tranquillamente mettervi a leggere i numerosi ritagli di giornale appesi che tappezzano le pareti e che rievocano appunto, oltre alla storica vittoria della pizzaiola Elena, i fasti pugilistici e non solo del “vecchio leone” Salvatore.

P.S.: se leggendo l’articolo vi siete persuasi che la pizzeria Spera mi paga per scrivere bene di loro, “travestendo la pubblicità da curiosità”, vi sbagliate, e ve lo dimostro subito: sono stato a mangiare da Spera a gennaio 2014, e della pizza mangiata mi ricordo che non sono riuscito a digerirla completamente per oltre due giorni. Sì, è vero, con cifra modica si mangia una pizza molto consistente, ma per il mio stomaco è “troppo consistente” e, sinceramente, se mi chiedessero un consiglio, io direi di scegliere un altro posto (tipo San Iacopino nella omonima pizza in zona Novoli – Spera non me ne voglia).