Il forex, la storia e l’arte

Quando sentiamo parlare di forex di solito la mente vola subito alle grandi prospettive di guadagno di questo mercato, a internet, al trading online, ai forex broker, insomma pensieri moderni, molto moderni.

Però forse ci sbagliamo, perché il forex non è nato oggi. Certo il forex online è un’invenzione recente, ma fin da quando è nato il concetto stesso di moneta l’Uomo ha sentito l’esigenza di scambiare le differenti valute: sono nati così i professionisti dello scambio monetario che hanno subito capito come il loro lavoro poteva essere molto, molto lucroso.

Se affondiamo lo sguardo nel passato, ad esempio, possiamo pensare alla bellissima Firenze, città che oggi vive di turismo ma che nei primi secoli del secondo millennio è stata una delle principali capitali finanziarie europea.

Di fatto tutte le transazioni finanziarie del mondo civilizzato passavano per Firenze e le cose non erano così semplici come adesso. Perché adesso basta accendere il pc, collegarsi al proprio broker preferito e fare gli ordini. All’epoca invece bisognava magari gli ordini con un messaggero, che magari doveva recarsi da Firenze nelle Fiandre, magari attraversando anche territori dove erano in atto guerre, pestilenze e carestie.

E poi il medioevo era anche un’epoca di grande caos monetario: accanto a monete prestigiose come il Fiorino battuto proprio a Firenze, ogni feudatario, vescovo e potente in generale si sentiva in dovere di battere la propria moneta e quindi il lavoro dei trader (all’epoca detti cambiavalute) non doveva essere semplicissimo, c’erano centinaia di monete da tradare. E che dire poi dell’informazione? Oggi viviamo in un mondo globalizzato dove le informazioni viaggiano alla velocità di internet, sappiamo tutto di tutti in tempo reale. Fino a pochi anni fa non era così semplice, immaginiamo come poteva essere complicato nel medio evo.

E’ cambiato tutto? Quasi tutto. Se pensiamo al fallimento del banco dei Barde e dei Peruzzi del 1348 e ai vari scandali Parmalat, Cirio, Monte dei Paschi, quasi quasi sembra che non sia cambiato niente nel modo in cui vengono gestite le banche italiane.

E non è un caso che i trader italiani che operano sul forex di solito preferiscono lavorare con broker in lingua italiana e autorizzati dalla CONSOB ma con sede legale all’interno degli altri paesi dell’Unione Europea. Meglio non rischiare visto che i tempi sono cambiati.

E l’Arte, che cosa c’entra l’Arte con il forex? Pensiamo al San Matteo di Ghiberti commissionato proprio dall’Arte del Cambio di Firenze con i profitti derivanti dalla negoziazione. E pensiamo ai tanti altri monumenti che la città toscana offre oggi ai visitatori. Ebbene molti di essi sono stati finanziati proprio dai profitti di quello che oggi chiamiamo trading. E persino Santa Croce, uno dei monumenti più significativi della città, è stata finanziata dall’arte di Calimala che  per un certo periodo ha compreso anche i cambiavalute…